martedì 13 gennaio 2015

Lettera a me, te ed un pò anche a chi ci si ritrova



Caro Giacomo*,

qualche giorno fa abbiamo parlato di come siamo fatti, dei pesi che ci tirano giù, della nostra incapacità di stare bene. Parlo al plurale perché sebbene fossi io a dispensare astrusi consigli, il giorno dopo mi sono trovata nella tua stessa situazione. Fragile, impotente, richiusa in una fossa buia.

Sono uscita di casa col desiderio di lasciare la città. Ho dato un senso al mio cammino seguendo i nomi delle strade. Ho imboccato al prima incrocio via consolata. Dopo qualche metro ho visto due panchine illuminate da un sole primaverile. Mi sentivo errante, trascurata, inascoltata. Avevo solo voglia di piangere.

Vicino a me un signore di chissà quale popolo ha chiamato lungamente con dei fischi un vecchio storpio dall'altro lato della strada. Si sono accomodati sulla panchina libera. L'uno ha iniziato ad impartire istruzioni su come fare una corretta elemosina. Sorreggeva un bicchiere di plastica bianco con le dita concentrate sul fondo e lo faceva oscillare dall'alto in basso al ritmo delle sue parole. Era una lingua sconosciuta alle mie orecchie, ma molto chiara alla mia comprensione.

Dopo questo piccolo corso di accattonaggio, hanno chiacchierato del più e del meno. Il sole batteva sugli occhi e mi ha obbligato a socchiuderli inclinando lo schermo. Dovevo risolvere una situazione impellente, dovevo mandare una mail per sbloccare un inghippo burocratico enorme. 
Il sole, la panchina, i miei compagni, la calma di quella piazzetta mi hanno fatto sentire a casa. Per strada.

Delle volte l'apertura al mondo ci nutre molto più di mille situazioni protette. Come dici tu "è difficile vivere senza reti". Ma le reti legano e non ti permettono di scoprire ciò di cui hai bisogno. 
Ciò che alcuni codificano come "male" magari per noi è una "manna".  Perdersi può significare trovare qualcosa che nessuno ci può insegnare perché esiste unicamente dentro di noi.

Dimentica tutte le cose strane che ti ho detto l'altro giorno. Avevano senso solo per me, potevo capirle solo io. Perché hanno assunto valore alla luce del mio percorso astruso, ricco e meravigliosamente accidentato. 

Annusa la vita col cuore. Ama e tutto sembrerà evidente.

con immenso affetto

io!

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