venerdì 24 ottobre 2014

Giovedìpizza

Capita da qualche tempo che la pizza fatta in casa sia un apprezzato lasciapassare in cambio di ospitalità. L'impasto è sempre lo stesso, purtoppo non è facile trovare le farine adatte. Io preferisco quella del mulino Marino tipo 2 per pizze e focacce. Lo faccio morbidissimo, trovo che l'alta idratazione renda la pizza nel forno di casa soffice e croccante. E poi preparo l'impasto indiretto, permette di far assorbire maggiori quantità di acqua alla farina. Preparo la pasta la sera prima e la metto in frigo a lievitare in un contenitore non più grande dell'impasto, ben stretto.


1 kg farina
650/700 gr acqua (la dose dipende anche dall'umidità)
8 gr lievito di birra
25 gr sale
olio E.V.O. qualche volta

Impasto metà farina con 500 gr d'acqua e lascio riposare un paio d'ore
Aggiungo il resto tranne il sale
Manipolo un pò e poi aggiungo il sale

Lavoro sul pianale per 15 minuti circa. Quando la pasta mi dice che è pronta la metto a riposare. E' appiccosa, bisogna trattarla con movimenti veloci e mani piatte.

Succede che a casa dei miei ospiti ci sono sempre amici, o amici di amici e così si stende, si taglia la mozzarella, viene indetto un sondaggio per i gusti con un calice di rosso in mano e qualche fetta di salame tra le fauci. Si, ogni furto dev'essere ben congeniato e attuato all'insaputa del padrone di casa, attento affinché non manchi nessun ingrediente ad insaporire la succulenta pietanza.
Quando non riesco a trovare passaggi con blablacar, per giungere dai miei ospiti, prendo il treno. Giusto ieri il mio contatto blabla mi ha tirato il pacco ed al posto di pagare 4 euro ho speso il doppio. Il treno. Sempre più caro, sempre più scassato ed umanamente poco sostenibile. Raccontavo che una tratta di 80 chilometri per un'ora e dodici di strada mi costa ormai  7,4 euro. Nell'ultimo anno è aumentato di un euro. Si  è imbastita una discussione interessante su come reagire alle ingiustizie umane, qual'è il modo costruttivo di comportarsi di fronte a questi atteggiamenti?

"bastardi, maledetti, devono morire tutti quelli di treni telia" ha esordito il padrone di casa con la voce mite di uno che non ha la stoffa del cattivo, nemmeno con questi improperi in bocca
"non dire così, guarda che se maledici è pessimo karma" risposi io con tono misto tra provocazione e verità
"ma scusa le ingiustizie vanno dette e denunciate, se sono dei bastardi bisogna dirlo e basta. Non si può accettare in maniera passiva tutto ciò che succede"
"si sono d'accordo, ma io credo che spesso le rivolte silenziose sortiscano effetti molto più efficaci"
"e ma come fai ad accettare certi abusi, bisogna usare la forza, fare casino quando le cose continuano ad essere invariate" ribbatté il mio interlocure in jeans e felpa grigia
"guarda Mandela, ha organizzato una rappresaglia violenta. Una volta che il partito si era reso conto che la protesta silente era inutile e la gente veniva ammazzata, han deciso di rendere il favore" aggiunse Centa, l'avvocato senza cravatta
"si certo, non sto parlando di grandi cause. Sono d'accordo che delle volte l'azione feroce fornisca un argine alla violenza ingiustificata. Dico solo che, nella grande maggioranza dei casi, nella vita è meglio cercare uno sfogo personale alla propria rabbia ed imboccare una strada condivisa per protestare. Essere considerati degli outsider non aiuta a migliorare il sistema, è meglio farne parte integrante e da lì agire sommessamente. Secondo me, la credibilità è la miglior arma per attuare cambiamenti". 
Le voci fuori dal coro non piacciono, specie se non hanno delle fondamente socialmente riconosciute.

Il giovedìpizza mi piace, è bello discutere con i miei amici!



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