venerdì 7 novembre 2014

La mia strada di terra...

C'è una poesia che ascolto spesso.
E' terra, vento, forza e sasso.

E' l'inno dei miei inizi, parole per uomini semplici, consapevoli dell'imprevedibilità del futuro.  Parole d'amore, di timore, illuminanti. Così, come spesso mi capita, col mio piccolo fardello parto  alla ricerca di qualcosa forse, sicuramente per eludere il tempo cronologico, quello inventato dagli uomini con ritmi troppo severi per me. E intanto cullo la parte più dolce e meno conosciuta di me stessa, la mia fagilità. Piccolezza di tempo passato a cercare di fare qualcosa di grande, piccolezza umana di fronte alle onde, piccolezza essenziale.

Sedici modi di dire verde

una strada di terra che inizia ai confini del niente
e il mio tutto che ancora si ostina a cercare una via
i pensieri che più della sabbia mi bruciano gli occhi
questi occhi che ancora ringraziano di essere qui
e la notte qui è notte davvero è la madre del buio
ed il nero è soltanto un colore della realtà

così un uomo sa sedici modi per dire verde
ed un altro ne ha uno soltanto per dire addio
l'immondizia non è solamente quella che si vede
essere bianco non è esattamente essere candido
e gli uomini perdono tempo perchè ne hanno
e le donne sopportano i pesi meglio di me
e tutti camminano sempre ma poi per dove
tanto un albero è come un ombrello se piove

un viaggio regala a ognuno la sua storia
io sono convinto che mi salverò
così come ogni ritorno ha la sua gloria
un altro cerchio che si chiuderà
una strada di terra che inizia ai confini del niente
e il mio tutto che ancora si ostina a cercare una via, a cercare una via, a cercare una via

Niccolò Fabi




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